Pubblicato da: infoparco | agosto 9, 2007

Lotta agli incendi, valutare il “metodo Perna”

Il cosiddetto “metodo Perna”, attuato nel Parco nazionale dell’Aspromonte dal precedente presidente Tonino Perna per arginare il fenomeno degli incendi è sotto valutazione anche nel Parco nazionale del Pollino.

“La lotta agli incendi – commenta il Commissario straordinario dell’Ente Parco, Domenico Pappaterra – non preclude nessuna possibilità, pur di far salvo il patrimonio boschivo del Parco. Per questo stiamo valutando, anche d’intesa con l’attuale presidente del Parco dell’Aspromonte, Leo Autolitano, la possibilità di utilizzare  metodi già collaudati e comprovati che premino chi riesce a preservare il territorio dal fenomeno degli incendi”.

Una premialità rovesciata, è stata definita, che anziché finanziare i territori colpiti dai roghi li penalizzi, incentivando la sorveglianza e la cura dei boschi affinché non siano colpiti dalle fiamme. Una soluzione che nell’Aspromonte ha dato i suoi frutti e che come suggerito anche dall’esponente dell’esecutivo provinciale di Cosenza di “Sinistra democratica”, Pino Fortunato, sulla stampa, nei giorni scorsi, potrebbe concretizzare il concetto di prevenzione, spesso molto più astratto e difficile da tradurre in pratica.

I cosiddetti “contratti di responsabilità”, in Aspromonte, sono stati siglati dall’Ente Parco e dalle associazioni che hanno sottoposto il territorio del Parco ad una continua vigilanza e manutenzione in cambio di un semplice rimborso spese, che poteva essere ridotto del 50 per cento in caso gli incendi superassero lo 0,4 per cento della superficie in affidamento.

Pappaterra, tuttavia, è d’accordo con Fortunato anche sulla necessità di prevenire e di agire via terra per evitare che i boschi brucino. La cura del sottobosco è, infatti, un’altra delle misure prospettate dal Commissario del Parco nella discussione in corso per preservare il territorio. Un’azione per la quale Pappaterra ha anche ipotizzato l’utilizzo dei circa 200 ex LSU calabro-lucani avviati al lavoro da un progetto Ente Parco – Ministero del Lavoro nel 1996, attualmente in cerca di stabilizzazione lavorativa.


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